Speciale Commercialisti: 3 motivi per cui il No Profit sarà il business del futuro
Se siete stanchi di rincorrere clienti abbassando la parcella per la contabilità? Allora questo articolo fa per voi.
La professione del Commercialista sta cambiando e negli ultimi periodi con un tasso di crescita sempre più elevato. Si assiste a contabilità tenute con service in Albania, in Romania oppure in India, mentre il professionista si occupa di consulenza, è il caso di molti professionisti che magari avrete già incontrato.
Nulla in contrario per carità, per il giudizio di qualità ognuno ragiona per se secondo la propria esperienza o la modalità con cui si svolge la professione. Quello che è certo è che le tendenze si sono modificate e cambieranno ancora in futuro. E’ un dato di fatto.
In questo articolo approfondiamo la tendenza legata alla crescita del No Profit come mercato potenziale oltre che attuale per la professione. Siete in un blog che parla di Associazioni, pertanto non potremmo parlare di altro.
3 motivi per cui il No Profit sarà il vostro business del futuro.
1) In Italia ci sono 301.191 no profit e 4,7 mln di volontari (censimento ISTAT 2013)
La ricerca mostra che i 300.000 enti sono così composti:
- 89% sono Associazioni (201.000 Associazioni non riconosciute, 68.000 Associazioni riconosciute)
- 3,7% Cooperative Sociali;
- 2,1% Fondazioni;
- 4,8% Altro.
2) La riforma del Terzo Settore del Governo Renzi
La Camera dei deputati il 25 maggio 2016 ha approvato in via definitiva, il disegno di legge del Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e del servizio civile universale.
In particolare verrà riordinato la disciplina tributaria e verranno altresì previste regolamentazioni anche sulla organizzazione degli statuti e sulla rendicontazione. C’è da scommetterci che la Riforma sul terzo settore avrà l’animo di voler cercare di inserire regole più stringenti affinché l’Ente possa beneficiare delle agevolazioni fiscali.
Pertanto è molto probabile che gli Enti del Terzo Settore avranno a breve molto bisogno di professionisti preparati e specializzati in materia.
3) Cos’è l’IRI del terzo Settore?
Si chiamerà Fondazione Italia per l’economia sociale e da molti e denominata l’IRI del Terzo settore. Ad essere impegnato sul progetto è Manes, consigliere di Renzi, e già ideatore del progetto DynamoCamp. Fondazione Italia avrà il compito di creare un strumento di capitale pubblico e privato per finanziare progetti sociali. Dai proclami sembra che a tendere Fondazione Italia potrà gestire un miliardo di Euro da destinare in Project Financing.
Che cosa fare?
Il Terzo Settore ha tutte le carte in regola per candidarsi a rivestire un ruolo di primo piano nel nostro paese, pertanto ci sarà bisogno di professionisti preparati e specializzati e che ovviamente avranno avuto nei tempi giusti la prospettiva più lungimirante.